Il consumo di sostanze psicoattive ha ripercussioni sulla capacità di guida e la legge considera che il conducente come un soggetto attivo che ha sempre la responsabilità nei confronti di se stesso e degli altri.
Le sostanze psicoattive influenzano, per più tempo di quanto si possa immaginare (effetti secondari) le percezioni dello spazio, la valutazione dei rischi, la vigilanza e la capacità di reazione.
Evita di guidare un veicolo o anche una semplice bicicletta, sotto l’effetto di sostanze psicoattive: non mettere te stesso e gli altri in pericolo: la sicurezza stradale è un bene comune.
Sotto l’effetto di allucinogeni, anche spostarsi a piedi su strade trafficate può essere pericoloso.
In caso di consumo di sostanze psicoattive occorre rinunciare a guidare per almeno 12 ore dopo la discesa degli effetti.
Al volante, vale il principio della «tolleranza zero» per tutte le sostanze stupefacenti conosciute. La guida sicura non è compatibile con l'assunzione di sostanze psicoattive, anche se si tratta di farmaci.
Un test positivo porta all’immediata revoca della licenza di condurre e, in caso d’incidente, l’assicurazione non copre i costi.
Se un’analisi del sangue conferma l’esito del primo test, allora bisognerà dimostrare l’idoneità alla guida ed escludere un’eventuale dipendenza da sostanze psicoattive attraverso perizie mediche, psicologiche e analisi tossicologiche (esame delle urine e del capello).
Per quanto riguarda l’alcol, dal 1° ottobre 2016, lo stato di ebbrezza al volante non sarà più misurato nel sangue, ma attraverso un “test etilometrico probatorio”. Dei nuovi apparecchi permettono di misurare la concentrazione di alcol nell’aria invece che nel sangue. Cambia l'unità di misura dei valori (milligrammi d'alcol per litro d'aria espirata, mg/l, invece del ‰ di alcol nel sangue) ma non i limiti (0.0‰ per le persone con una patente in prova e conducenti professionisti, 0.5‰ per gli altri conducenti)!
La regola è sempre la stessa: al volante niente alcol ne droghe!